lunedì 28 settembre 2009

Domenica 4 Ottobre al Camec: Illustrazione Progetto Palmaria

Domenica 4 ottobre ore 10.00
CAMEC - piazza C. Battisti - La Spezia



ISOLA PALMARIA
PATRIMONIO UNESCO DI TUTTI
ILLUSTRAZIONE DEI PROGETTI
CONNESSI
ALL'ABBATTIMENTO DELLO "SCHELETRONE"

Associazioni promotrici
Italia Nostra
WWF
LIPU
VAS
Comitati Spezzini
Artigliè
Posidonia
Progetto Uomo
Centro Studi per la poesia
Percorsi
Comitato Ambientale di Salvaguardia delle Grazie
Camminamare

Aderiscono anche le associazioni: Liberamente, Cittadinanza Attiva, Arthena


lunedì 21 settembre 2009

Scontro Comune-Ambientalisi sui progetti per l'Isola Palmaria


INFUOCATA ASSEMBLEA A PALAZZO CIVICO

Scontro Comune-ambientalisi sui progeti per l'Isola Palmaria.
Il FUTURO dell'isola Palmaria diventa argomento di contenzioso tra il Comune di Porto Venere e le associazioni ambientaliste. In mezzo gli abitanti di un'isola che pur a poche decine di metri dalla costa non è ancora raggiunta dalla rete idrica, dal metano e da un minimo servizio fognario e di gestione dei rifiuti. Ma l'argomento in questione non è la creazione delle tanto attese tubazioni sottomarine o di un depuratore, l'opera pubblica primaria (per Regione e Comune) che l'altra sera è stata presentata agli abitanti ed agli ambientalisti, ormai alla vigilia dell'inizio dei lavori, e il nuovo percorso che dal Terrizzo (in pratica dove arriva il traghetto) giungerà sino a punta Befettuccio, cioè davanti a punta San Pietro.

II progetto rientra nel grande piano di sistemazione ambientale e riqualificazione dell'area, lo stesso programma che in qualità di "opera pubblica" ha permesso l'esproprio e l'abbattimento dello "Scheletrone". II nuovo camminamento, lungo circa 1300 metri, per un investimento complessivo di quasi 1 milione e 800mila euro, prevede la ricostruzione di un sentiero lungo-mare dall'imbarcadero sino al Befettuccio, dove sorgerà un belvedere, ma anche una grande piazza al posto dei ruderi dello "Scheletrone". II sentiero mediamente sarà largo un metro e sessanta centimetri, meno nella parte tra la localita Villa San Giovanni e Punta Secco.
In questo tratto la larghezza varierà dai due metri e mezzo ai quattro metri. Ed proprio in questa tratta che si accentrano le attenzioni degli ambientalisti, in particolare Italia Nostra e la Lipu. "Quel tratto e praticamente una strada hanno spiegato l'altra sera e sarà II primo passo per un intervento in cui vi sara uno sviluppo edilizio dell'isola". A riprova della tesi le associazioni portano in dote alcune pratiche edilizie che però, lo spiega il sindaco Massimo Nardini, non rientrano nel piano di riqualificazione presentato in assemblea.
La più sentita riguarda il "recupero" di alcuni volumi del Condominio Villa San Giovanni (delle tettoie e "superfetazioni") da spostare (con modiflca conseguente del Piano Urbanistico Comunale) in un'altra zona, oltre all'allungamento del pontile antistante la stessa Villa. "Si realizzerebbe così - dice PierPaolo Bracco della Lipu - un edificato su due piani, adibito a struttura ricettivo-turistica". Per i condomini di Villa San Giovanni, rappresentati da Davide Rapallini, quest'opera rientra nel loro diritto a riqualificare il sito eliminando delle brutture ed una copertura in eternit. Legambiente invece appare preoccupata per la realizzazione di una scogliera nell'area di Carlo Alberto che non avrebbe una connotazione naturale.

Polemiche invece da altre 13 associazioni locali che hanno disertato l'incontro perchè non hanno ottenuto accesso allla documentazione e spazi per la discussione.

La Nazione, Alberto Vignali

Portovenere, l'ECOMOSTRO di TABACCO


II Comune dice no al distributore di sigarette: deturpa l'ambiente. Ma il Tar lo promuove


IL COMUNE di Portovenere aveva detto no: il distributore automatico di sigarette fuori dalla tabaccheria non ci può stare. Quel cubo metallico nel paese dell'Unesco, per di più affacciato sulla baia delle Grazie, era una evidente violazione delle norme di tutela del paesaggio. Ma Luca Merenda, il tabaccaio di via Liberia 231, non si e arreso. Si e affidato all'avvocato Daniele Granara, ha presentato ricorso e, l'altro giorno, il Tribunale Amministrativo Regionale gli ha dato ragione. Il Tar ha annullato il provvedimento sottolineando come «il diniego di autorizzazione paesaggistica impugnato sia del tutto privo di motivazione. Considerando che il provvedimento e del tutto stereotipato e nulla recita circa le caratteristiche concrete dell'impatto negativo sull'assetto ambientale». All'amministrazione e stata contestata in sostanza la genericità nell'esposizione delle proprie tesi.

Gli ambientalisti pur sostenendo in questo caso la tesi del Comune, si chiedono come mai analogo comportamento non sia stato tenuto ad esempio sulla questione del parcheggio per il box di via Garibaldi, in un terreno di proprictà della Carispe. Il sindaco spiega che l'ok della Soprintendenza impedisce qualsiasi opposizione, e ora in paese si aspetta di vedere se qualche box se lo aggiudicheranno Andrea Corradino o Matteo Melley presidente di Banca e della Fondazione Carispe, visto che entrambi hanno casa propria o dei famigliari a Portovenere.

Articolo di Marco Preve - La Repubblica 19 settembre, Cronaca di Genova.

giovedì 17 settembre 2009

Ingenti ed inutili impatti ambientali nell'area di Punta Bafettuccio (Carlo Alberto)


Leggendo con attenzione la relazione generale del progetto ed i relativi allegati tecnici ci sembra che l'intevento più invasivo e allo stesso tempo meno utile sia quello che riguarda Punta Bafettuccio. Inoltre è proprio in tale sito che inizieranno i lavori e che fungerà da area del cantiere. Riportiamo alcuni estratti di quanto presente nella Relazione Generale del progetto.

"Gli interventi di Punta Befettuccio hanno lo scopo di rinaturalizzare e qualificare la parte terminale
dell’esistente percorso, realizzando un “belvedere” in prossimità della Cava Carlo Alberto."

Ci chiediamo l’utilità di realizzare un belvedere speculare a quello presente su un’isola selvaggia con ingenti costi ed impatti ambientali.

"Il percorso oggetto di riqualificazione prosegue per altri 40 ml circa oltre la zona “belvedere”, su un sedime costituito prevalentemente da rocce affioranti, in parte eroso ed interessato da fenomeni di instabilità superficiale, per andarsi poi a raccordare con il sentiero C.A.I che porta nella parte più
interna dell’isola."

Si tratta proprio di un sentiero che percorre tratto pianeggiante formatosi dai sedimenti/residui di cava con larghezza superiore ai 50 mt. Per cui qualsiasi fenomeno pur lieve di erosione non comprometterebbe la possibilità di transito.

"Per questo tratto s’impongono i seguenti interventi:
· arretramento del tracciato dal ciglio della scarpata (costituita essenzialmente da detriti),
· regolarizzazione delle pendenze con risagomatura dei profili mediante scavi e riporti;
· esecuzione di scogliera di protezione alla base della scarpata (posizionata sul basamento
roccioso), in modo da contrastare l’erosione dovuta alle mareggiate di maggior intensità. (Essa
verrà realizzata sia impiegando massi con peso di almeno 1000 Kg,
· demolizione e risagomatura della parete rocciosa soprastante un tratto del percorso, che gli
accertamenti di natura geo-meccanica hanno evidenziato come profondamente fratturata ed
instabile. "

Gli interventi come si legge sono veramente invasivi. Verrà addirittura distrutta parte della parte di roccia calcarea. Inoltre la realizzazione di una scogliera di protezione avrà un impatto ambientale notevole in una splendida area di balneazione frequentata da molti turisti e locali. Protezione che non ha alcun senso vista la larghezza dell’area sovrastante dove passa il sentiero.

"All’area di lavoro Punta Secca-Befettuccio faranno capo i lavori da eseguirsi lungo l’omonimo
tratto
. La loro esecuzione richiede la creazione di una pista di cantiere che, attraversando Punta
Secca in un percorso delimitato e definito di concerto con personale esperto (per non danneggiare habitat terrestri sensibili), proseguirà per un tratto di circa 100 ml, lungo la costa. A questo punto
verrà realizzata un rampa temporanea di cantiere (dislivello circa 2.5 ml), impiegando pietre
reperibili in zona. "

Desta preoccupazione l’installazione di un’area di cantiere in tale zona particolare pregio dal punto di vista naturalistico. Ci si chiede inoltre quanto permarrà tale cantiere imprendendo l’accesso alla zona.


Stiamo analizzando gli studi di geologia ed ondometrica che giustificherebbero gli interventi sopra elencati.

venerdì 4 settembre 2009

RACCOLA FIRME: PERCHE’ E’ NECESSARIO OPPORSI AI PROGETTI SULLA PALMARIA

Con preghiera di sottoscrizione


La Palmaria è l’unica vera isola della Liguria: 6,1 kmq con 50 abitanti censiti (2001), di cui una parte con residenza di fatto solo estiva. Essa ha attraversato senza grossi danni l’era della cementificazione e, nonostante consistenti attacchi di cui lo “scheletrone” era testimonianza e simbolo, è arrivata ai nostri giorni priva di traffico automobilistico e con una interessantissima eredità storico-ambientale che è ragione del suo inserimento nel patrimonio mondiale dell’UNESCO (1997).


SULLA PALMARIA INCOMBONO INTERVENTI CHE STRAVOLGERANNO L’IMMAGINE DELL’ISOLA:


1. Passeggiata lungomare e “piazza lineare” dal Terrizzo al Carlo Alberto. Nel preteso limitato impatto il progetto tradisce sia la storia sia la realtà territoriale attuale dell’isola. La Palmaria, infatti, non è un paese, non ha un centro,né compatto, né lineare, ma una popolazione residente rada e sparsa, attualmente scarsa e/o fittizia. Pensare una passeggiata lungomare significa omologare la Palmaria ai vari centri della Riviera, sottraendole l’unicità di luogo “altro” in cui abitanti, spezzini e turisti hanno cercato e trovato il senso magico dell’isola. Il progetto prevede in molti punti il rimpascimento con enormi massi frangi onde che modificherebbero in modo artificiale la naturale morfologia della costa.


2. “Sistemazione” dell’area di San Giovanni. Il progetto implica:- l’abbattimento del muro ottocentesco di recinzione della villa e della proprietà di San Giovanni, presente in tutta l’iconografia storica, che caratterizza il profilo dell’isola nel tratto considerato;- l’eliminazione dell’antico canneto, emergenza botanica ormai rara nelle nostre coste;- la costruzione, nel medesimo contesto, in contrasto con quanto stabilito dal Piano del Parco e dal PUC, di un nuovo edificio di proprietà privata a compensazione della demolizione delle tettoie poste nell’area cortilizia della stessa villa.


3. Creazione di un vero e proprio stabilimento balneare nell’area attrezzata “Il Gabbiano”. Il progetto prevede l’occupazione della spiaggia del Secco con manufatti per circa mq. 450, fra nuove pedane ed edifici, l’ampliamento dei quali, da solo, raggiunge gli 80 metri quadrati: ben oltre i 30 al massimo, consentiti dal Piano del Parco. Si tratta di:

  • demolizione e ricostruzione dell’edificio del bar, quando il Piano del Parco impone interventi di sola ristrutturazione dei manufatti esistenti; l’ampliamento di questo solo manufatto è di mq. 18,30 e costruzione di un secondo gazebo-bar, non esistente, della superficie di mq. 10,40;
  • realizzazione di un manufatto-pedana, non esistente, di mq. 345 e di un secondo manufatto-pedana, non esistente, dietro il fabbricato del bar per la sistemazione di cabine adibite a spogliatoio, doccia e servizi igienici, non esistenti (mq. 60);
  • realizzazione di un’ulteriore doccia, non esistente, metri quadrati non indicati (presumibilmente almeno 3).


4. Progetto “Terre di Ponente-Borghi Agro-Marini” nell’area del Terrizzo. Il protocollo d’intesa prevede la possibilità di realizzare strutture turistiche e manufatti a servizio dell’attività agricola previa variante al PUC. Qualche brano di vigneto e oliveto per nascondere, dietro l’etichetta intrigante dell’isola, del parco regionale, del patrimonio UNESCO, l’onnipotente cemento. Proprio nel momento in cui è caduto, con lo scheletrone, il simbolo della speculazione edilizia “anni Settanta”, si aprono le porte ad una più aggiornata speculazione che introduce nella Palmaria il modello di villettopoli, già diffuso su tutte le colline del Golfo.

PROPOSTE

  1. sistemazione della “passeggiata” attraverso modifiche del progetto in modo da renderlo meno invasivo e mantenere l’assetto paesaggistico attuale (canneto, muro ecc.) e con il piano di calpestio ristretto a m. 1,5 al massimo, ad un uso effettivamente pedonale;
  2. ampliamento dell’area attrezzata “Gabbiano” con manufatti complessivi entro i limiti di 30 mq. effettivi, consentiti dal piano del Parco;
  3. nessuna nuova edificazione in tutta l’isola, tranne la realizzazione di servizi igienici ove necessario;
    manutenzione e riapertura dei sentieri senza la realizzazione di nuove strade;
  4. divieto di inserimento di specie botaniche non autoctone e di giardinizzazione artificiosa (aiuole, mimetizzazioni, piantumazioni in vaso ecc.) e cura della preziosa vegetazione mediterranea presente nell’isola;
  5. assegnazione alla Palmaria di un operatore ecologico stabile e radicale soluzione del sistema fognario e di depurazione;

Le associazioni e i comitati che sottoscrivono il presente documento, da un lato affermano la necessità di salvaguardare i valori naturalistici e antropici esistenti, dall’altro si oppongono con forza a nuove costruzioni nell’area isolana del parco (così come, sensatamente, prevede ancora il PUC). La valorizzazione dell’isola deve avvenire sulla base dei principi che hanno ispirato, nel rispetto dell’articolo 9 della Costituzione, il Codice dei beni Culturali, che prevede la protezione del paesaggio al di sopra delle necessità economiche e degli interessi dei singoli.


La Spezia, agosto 2009

L’ARTIGLIE’ - ITALIA NOSTRA - COMITATI SPEZZINI - ARTHENA - COMITATO SALVAGUARDIA DEL GOLFO - POSIDONIA - LIPU - La Spezia -CAMMINAMARE

Per sottoscrivere la petizione, INVIA il tuo NOME, COGNOME ed INDIRIZZO a: isola.palmaria@gmail.com

Ad oggi sono già state raccolte circa 300 firme!