Con rammarico riceviamo dal sindaco Massimo Nardini risposta negativa alla nostra richiesta di discussione in merito al futuro dell’Iisola Palmaria.
Abbiamo l’impressione che ancora una volta venga pregiudizialmente attaccato ed osteggiato chi esprime preoccupazione e perplessità verso proposte di modificazione territoriale importanti; chi esprime in sostanza, a torto o a ragione, una idea diversa da quella avanzata dall’amministrazione comunale.
E’ proprio la negazione dell’ascolto, del dialogo, e della partecipazione, perpetrata dall’Amministrazione Comunale, nei confronti delle associazioni e dei cittadini che intendono difendere il proprio ambiente di vita, che ha portato, estrema ratio, alla proposizione di un nuovo ricorso al TAR, strumento legittimo di verifica tecnico amministrativa delle proposte approvate dagli enti locali.
L’associazione Verdi Ambiente e Società (VAS), non proviene dal “pianeta Marte”, come il Sindaco Nardini ironicamente e polemicamente ha affermato, ma è radicata sul territorio, collegata ed intrecciata alle esperienze ambientaliste e sociali sviluppatesi in questi ultimi decenni sul territorio portovenerese; da tempo ha presentato proposte e formali osservazioni, anche relative ad altre questioni non meno importanti dell’Isola Palmaria, ultima quella riguardante il piano edilizio denominato “della Fornace” alle Grazie, proposte ed osservazioni alle quali, ancora oggi, attendiamo risposta.
Sgombriamo altresì il campo dal tentativo, che riteniamo scorretto, di metterci in contrapposizione con gli abitanti dell’Isola, sosteniamo appieno la necessità di fornire all’isola l’acqua, il metano ed una funzionale rete fognaria, (progetti finanziati dal governo già nel 2004), di cui tuttavia, nel progetto verso il quale abbiamo presentato il ricorso, non abbiamo scorto nulla. Abbiamo letto invece di scogliere abnormi e assurde (anche solo esteticamente), di “piazze lineari”, di nuovi pontili galleggianti (ancora!), di costruzione di volumi privati in zone di “conservazione”. Insomma, di una consistente opera di cementificazione.
I temi ed i progetti che ci vedono perplessi sono molti: la trasformazione del seno dell’Olivo in porticciolo, le trasformazioni dell’ex cantiere Valdettaro alle Grazie, il già citato piano edilizio della Fornace, una politica che sembra favorire le seconde case rispetto ad un florido turismo, financo il piano delle dismissioni militari, con l’assoluta assenza di attenzione al patrimonio storico ed architettonico come ha dimostrato la “disadorna accettazione” della messa in vendita del forte del Pezzino Alto.
Non possiamo infine accettare il diktat che il Sindaco ha lanciato, “se si vuole dialogare si ritira il ricorso”, Il ricorso è stato preparato con amarezza, costretti dai tempi ristretti che non hanno reso possibili gli approfondimenti necessari. Siamo i primi ad augurarci che in futuro, anche per gli altri temi sollevati, non ci si debba trovare nelle spiacevoli stesse condizioni e presentare ulteriori ricorsi, a tutela del nostro ambiente di vita.
Rinnoviamo pubblicamente la nostra disponibilità al dialogo, fuori dalle aule dei tribunali.
Responsabile Regionale
Claudio Frigerio
Responsabile Locale
Renzo Calcagnini