mercoledì 18 novembre 2009

Venerdì 20 novembre: illustrazione dell'ordinanza del TAR Liguria

SE VOLETE CONOSCERE LE ULTIME NOVITA’ SULL’ISOLA PALMARIA SIETE INVITATI VENERDI’ 20 NOVEMBRE ALLE ORE 17 ALLA SALA DEGLI OLIVETANI A LE GRAZIE – Comune di PORTOVENERE

Vi sarà un incontro con l’avvocato Daniele Granara che illustrerà l’ordinanza del TAR Liguria dello scorso 13 novembre in merito al ricorso presentato dalla nostra Associazione e da privati cittadini sui lavori nell’isola Palmaria

Verranno anche illustrate le ulteriori iniziative che intendiamo intraprendere in merito.

Preme comunque sottolineare che per il TAR non vale il Protocollo d’intesa tra Comune di Portovenere e condomini sulla sistemazione volumetrica di Villa San Giovanni e che si parla di “potenziamento del vecchio sentiero” e non di ampliamento in violazione del Piano attuativo, come le foto dello sbancamento parrebbero suggerire.

Associazione VAS Liguria

lunedì 16 novembre 2009

Iniziata la DEVASTAZIONE dell'isola: Questa STRADA vi sembra un sentiero?


Sono iniziati i lavori relativi al progetto di "riqualificazione" post abbattimento dello "scheletrone" e potete valutare tutti voi dalle immagini come delle amministrazioni pubbliche, con soldi dei cittadini (clicca qui per vedere i costi della devastazione e chi ci sta guadagnando), stiano DEVASTANDO un sito UNESCO Patrimonio di tutti noi. Dietro FALSI slogan quali "riqualificazione ambientale", "valorizzazione del sito" si sta distruggendo un luogo di grande pregio naturalistico. Si parlava di mettere in sicurezza un sentiero e ci ritroviamo con una tratto di costa devastato da una strada per automezzi che fa impressione solo a vederla nelle imamgini.

Le immagini parlano chiaro, in pochi giorni, le ruspe hanno sbancato al costa tra Punta Secco ed il Bafettuccio (di fronte a S.Pietro). Le foto sono terrificanti: UNA VERA E PROPRIA STRADA PER AUTOMEZZI LARGA PIù DI 4 METRI dove un fino a ieri vi era una ameno luogo di balneazione circondato da una pregevole macchia mediterranea. Si dirà che è una semplice pista per automezzi, ma intanto la costa è sbancata e non tornerà mai più come prima!
Sono appena iniziati i lavori e c'è da aver paura a pensare come sarà ridotto questo tratto di costa dell'Isola Palmaria.
Unisciti alla protesta

* Inviando via mail l'indirizzo del Blog a chi consosci
* Scrivendo al Comune di Portovenere sindaco@comune.portovenere.sp.it

giovedì 5 novembre 2009

Risposta dei VAS al Sindaco Nardini

Con rammarico riceviamo dal sindaco Massimo Nardini risposta negativa alla nostra richiesta di discussione in merito al futuro dell’Iisola Palmaria.
Abbiamo l’impressione che ancora una volta venga pregiudizialmente attaccato ed osteggiato chi esprime preoccupazione e perplessità verso proposte di modificazione territoriale importanti; chi esprime in sostanza, a torto o a ragione, una idea diversa da quella avanzata dall’amministrazione comunale.
E’ proprio la negazione dell’ascolto, del dialogo, e della partecipazione, perpetrata dall’Amministrazione Comunale, nei confronti delle associazioni e dei cittadini che intendono difendere il proprio ambiente di vita, che ha portato, estrema ratio, alla proposizione di un nuovo ricorso al TAR, strumento legittimo di verifica tecnico amministrativa delle proposte approvate dagli enti locali.

L’associazione Verdi Ambiente e Società (VAS), non proviene dal “pianeta Marte”, come il Sindaco Nardini ironicamente e polemicamente ha affermato, ma è radicata sul territorio, collegata ed intrecciata alle esperienze ambientaliste e sociali sviluppatesi in questi ultimi decenni sul territorio portovenerese; da tempo ha presentato proposte e formali osservazioni, anche relative ad altre questioni non meno importanti dell’Isola Palmaria, ultima quella riguardante il piano edilizio denominato “della Fornace” alle Grazie, proposte ed osservazioni alle quali, ancora oggi, attendiamo risposta.

Sgombriamo altresì il campo dal tentativo, che riteniamo scorretto, di metterci in contrapposizione con gli abitanti dell’Isola, sosteniamo appieno la necessità di fornire all’isola l’acqua, il metano ed una funzionale rete fognaria, (progetti finanziati dal governo già nel 2004), di cui tuttavia, nel progetto verso il quale abbiamo presentato il ricorso, non abbiamo scorto nulla. Abbiamo letto invece di scogliere abnormi e assurde (anche solo esteticamente), di “piazze lineari”, di nuovi pontili galleggianti (ancora!), di costruzione di volumi privati in zone di “conservazione”. Insomma, di una consistente opera di cementificazione.

I temi ed i progetti che ci vedono perplessi sono molti: la trasformazione del seno dell’Olivo in porticciolo, le trasformazioni dell’ex cantiere Valdettaro alle Grazie, il già citato piano edilizio della Fornace, una politica che sembra favorire le seconde case rispetto ad un florido turismo, financo il piano delle dismissioni militari, con l’assoluta assenza di attenzione al patrimonio storico ed architettonico come ha dimostrato la “disadorna accettazione” della messa in vendita del forte del Pezzino Alto.


Non possiamo infine accettare il diktat che il Sindaco ha lanciato, “se si vuole dialogare si ritira il ricorso”, Il ricorso è stato preparato con amarezza, costretti dai tempi ristretti che non hanno reso possibili gli approfondimenti necessari. Siamo i primi ad augurarci che in futuro, anche per gli altri temi sollevati, non ci si debba trovare nelle spiacevoli stesse condizioni e presentare ulteriori ricorsi, a tutela del nostro ambiente di vita.

Rinnoviamo pubblicamente la nostra disponibilità al dialogo, fuori dalle aule dei tribunali.


Responsabile Regionale
Claudio Frigerio

Responsabile Locale
Renzo Calcagnini

Il SINDACO agli ambientalisti "NON INCONTRO CHI FA CAUSA"



Non si capisce quale tipo di confronto il sindaco Nardini sia o sia stato disposto ad accettare. Di fatti il progetto non è mai stato presentato pubblicamente ma solo a pochi intimi. Solamente Legambiente e Italia Nostra furono interpellati e quindi messi al corrente per tempo.
Prova ne è che quasi nessuno a Portovenere ne era al corrente prima che venisse sollevata la questione da un gruppo di privati cittadini e poi da una serie di associazioni ambientaliste. L'unico momento di vero confronto democratico è stata la presentazione pubblica al Camec.
Data le ferme intenzioni di procedere con il progetto senza accogliere alcuna richiesta di modifica, e a pochi giorni dall'inizio lavori, l'unica azione concreta portata avanti da un gruppo di privati cittadini e dai VAS, non poteva che essere un'azione giudiziaria.
Nardini è stato aperto al solo confronto con associazioni a carattere nazionale ignorando privati cittadini e organizzazioni a carattere locale. Escludendo chi ha fatto ricorso non resta forse che discutere con le stesse associazioni che a suo tempo non sollevarono nessuna obiezione al progetto. Insomma un modo per negare qualsiasi vera dialettica sulla questione ed avere interlocutori di comodo. Uno strano concetto di democrazia in sintesi.

Non si capisce perchè i servizi, quali gli allacciamenti di gas ed acqua, che ciascun residente di un comune civile ha diritto di avere debbano essere subordinati ad un progetto per la realizzazione di un camminamento con alti impatti ambientali. Sembrerebbe quasi una forma di ricatto nei confronti dei residenti per far si che accettino il progetto.