Leggendo con attenzione la relazione generale del progetto ed i relativi allegati tecnici ci sembra che l'intevento più invasivo e allo stesso tempo meno utile sia quello che riguarda Punta Bafettuccio. Inoltre è proprio in tale sito che inizieranno i lavori e che fungerà da area del cantiere. Riportiamo alcuni estratti di quanto presente nella Relazione Generale del progetto.
"Gli interventi di Punta Befettuccio hanno lo scopo di rinaturalizzare e qualificare la parte terminale
dell’esistente percorso, realizzando un “belvedere” in prossimità della Cava Carlo Alberto."
Ci chiediamo l’utilità di realizzare un belvedere speculare a quello presente su un’isola selvaggia con ingenti costi ed impatti ambientali.
"Il percorso oggetto di riqualificazione prosegue per altri 40 ml circa oltre la zona “belvedere”, su un sedime costituito prevalentemente da rocce affioranti, in parte eroso ed interessato da fenomeni di instabilità superficiale, per andarsi poi a raccordare con il sentiero C.A.I che porta nella parte più
interna dell’isola."
Si tratta proprio di un sentiero che percorre tratto pianeggiante formatosi dai sedimenti/residui di cava con larghezza superiore ai 50 mt. Per cui qualsiasi fenomeno pur lieve di erosione non comprometterebbe la possibilità di transito.
"Per questo tratto s’impongono i seguenti interventi:
· arretramento del tracciato dal ciglio della scarpata (costituita essenzialmente da detriti),
· regolarizzazione delle pendenze con risagomatura dei profili mediante scavi e riporti;
· esecuzione di scogliera di protezione alla base della scarpata (posizionata sul basamento
roccioso), in modo da contrastare l’erosione dovuta alle mareggiate di maggior intensità. (Essa
verrà realizzata sia impiegando massi con peso di almeno 1000 Kg,
· demolizione e risagomatura della parete rocciosa soprastante un tratto del percorso, che gli
accertamenti di natura geo-meccanica hanno evidenziato come profondamente fratturata ed
instabile. "
Gli interventi come si legge sono veramente invasivi. Verrà addirittura distrutta parte della parte di roccia calcarea. Inoltre la realizzazione di una scogliera di protezione avrà un impatto ambientale notevole in una splendida area di balneazione frequentata da molti turisti e locali. Protezione che non ha alcun senso vista la larghezza dell’area sovrastante dove passa il sentiero.
"All’area di lavoro Punta Secca-Befettuccio faranno capo i lavori da eseguirsi lungo l’omonimo
tratto. La loro esecuzione richiede la creazione di una pista di cantiere che, attraversando Punta
Secca in un percorso delimitato e definito di concerto con personale esperto (per non danneggiare habitat terrestri sensibili), proseguirà per un tratto di circa 100 ml, lungo la costa. A questo punto
verrà realizzata un rampa temporanea di cantiere (dislivello circa 2.5 ml), impiegando pietre
reperibili in zona. "
Desta preoccupazione l’installazione di un’area di cantiere in tale zona particolare pregio dal punto di vista naturalistico. Ci si chiede inoltre quanto permarrà tale cantiere imprendendo l’accesso alla zona.
Stiamo analizzando gli studi di geologia ed ondometrica che giustificherebbero gli interventi sopra elencati.
http://preve.blogautore.repubblica.it/2009/09/17/i-trenta-mila-denari-della-snam-e-i-box-della-carispe/
RispondiEliminahttp://preve.blogautore.repubblica.it/
si ricorre ad effettuare la cosiddetta "piscina naturale nel Canale " una volta all'anno nel periodo estivo (nel 2009 per ben due volte) per permettere il godimento di uno dei posti più belli e poi si procede a cantierare, per costruire un aborto partorito da menti eccelse, e impedire la balneazione, chissà per quanto tempo e distruggendo parte di un patrimonio mondiale. Ma l'Ente Parco, il WWF, Italia Nostra e tutte le associazioni naturaliste da che parte stanno?
RispondiEliminaTS