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Pubblichiamo la delibera della Giunta Comunale di Portovenere del 27/8/2010.
Sono già iniziate le reazioni di molte associazioni ma attenzione perché lo scopo della Giunta di Portovenere sarà sicuramente quello di “rompere” il fronte separando i (secondo loro ) buoni dai cattivi ( la minaccia del penale da sempre noia ).
A giorni aggiorneremo chi ci segue:
sui lavori in Palmaria, sull’evento “macchia nera” (gasolio in mare ), e sulla Via per l’allungamento del pontile di Villa San Giovanni.
Riportiamo anche l'appropriato commento sulla questione di Marco Preve.
Comitato per la Salvaguardia dell’Isola Palmaria
Dal BLOG Trenette e Mattoni di Marco Preve
Quando i sindaci querelano i blogger
Postato in Generale il 14 settembre, 2010
Ci sono due dubbi inquietanti dietro questo assalto giudiziario da parte di sindaci ed amministratori nei confronti di blogger e cittadini. E’ accaduto di recente a Portovenere, di cui parlerò tra poco, ma prima era stata la volta di Ventimiglia (il sindaco Gaetano Scullino, quello che è in società con il suo city manager, ha querelato per diffamazione il blogger Marco Balestra), ma ancora prima pressioni da parte di uomini pubblici sono state esercitate nei confronti di altri blogger come Antonio Signorile e i suoi Uominiliberi , oppure era stato scacciato con l’ausilio dei carabinieri un blogger albisolese, Eric Festa, che aveva avuto l’ardire di riprendere i lavori pubblici del consiglio comunale di Albisola Marina. Senza parlare della raccolta di denunce, o minaccia di denunce, da parte di molti amministratori nei confronti della Casa della Legalità (a proposito, solidarietà a Christian Abbondanza per le minacce che ha ricevuto nella sua lotta contro la mafia).
Il primo dubbio è che questa politica non abbia ancora capito nulla a proposito di queste nuove forme di media e di partecipazione alla vita della comunità. Invece di seguire, interagire, dibattere con questi stumenti, molti sindaci e assessori scoprono siti e blog solo quando l’autista o un vicino di casa gli raccontano di aver letto qualcosa che li riguarda. E il bello è che quasi tutti i comuni ormai hanno uffici stampa o responsabili della comunicazione.Seconda considerazione: politici e amministratori sono sempre più incapaci di accettare critiche e contestazioni. E allora si rifugiano dietro alla querela. Che naturalmente è sacrosanta se ci si sente diffamati, ma è anche vero che un uomo pubblico dovrebbe sceglierla come estrema ratio.Prendete Portovenere e guardate sul sito di Speziapolis la delibera con cui sindaco e assessori incaricano un avvocato di procedere con una querela contro quelle associazioni e siti web che «da molti mesi» portano avanti «una campagna diffamatoria nei confronti dei rappresentanti dell’amministrazione…». Non è che indichino frasi e riferimenti precisi. No: una campagna diffamatoria. Non so a voi ma a me ricorda tanto il Berlusconi che accusa di complotti i giudici e i giornalisti comunisti.
E altre due cose sono sorprendenti. Che tra i firmatari della delibera ci sia l’assessore Faggioni, che pure su alcune delle questioni riguardanti il progetto di risistemazione della Palmaria aveva espresso delle riserve importanti. Secondo cosa: la scelta del Comune è stata di affidarsi ad un legale, l’avvocato Silvia Rossi, che condivide lo studio con l’avvocato Andrea Corradino, il presidente della Cassa di Risparmio della Spezia. Corradino che ha casa in calata a Portovenere, come mi ha raccontato tempo fa lo stesso sindaco Nardini, quando gli chiesi chiarimenti circa uno dei progetti contestati, ossia i box in costruzione proprio su un terreno di proprietà della Cassa di Risparmio di Spezia. Insomma, tutto più che lecito, ma sull’opportunità forse è lecito eccepire qualcosa. Sempreche la giunta di Portovenere ce lo consenta e non ci quereli.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N° 155 Seduta del 27 agosto 2010
COMUNE DI PORTO VENERE
PROVINCIA DELLA SPEZIA
______________________________
OGGETTO: INCARICO AVV.SILVIA ROSSI PER PRESENTAZIONE QUERELA PER DIFFAMAZIONE E CALUNNIA.-
L'anno 2010 addì 27 del mese di agosto alle ore 9.00 nella residenza comunale, per invito del Sindaco, si è riunita la
GIUNTA COMUNALE
nelle persone dei Sigg.
Pres.
1 NARDINI Massimo - Presidente X
2 PISTONE Giovanni X
3 FAGGIONI Paola Robert X
4 MASI Lorenzo X
5 ZITO Domenico X
Partecipa il Segretario Generale Dott.ssa Paola MICHELINI
I L P R E S I D E N T E
Constatata la legalità dell'adunanza per il numero degli intervenuti, dichiara aperta la seduta ed inizia la discussione sull'argomento in oggetto.
L A G I U N T A C O M U N A L E
VISTO il D.Lgs 18.08.2000 n. 267, nonché la Legge 15.05.1997, n. 127;
PRESO atto che presente deliberazione ai sensi dell'art. 49, comma 1 del D.Lgs.267/2000 hanno espresso parere favorevole:
· il responsabile del servizio interessato, per quanto concerne la regolarità tecnica; firma____________________
· il responsabile di ragioneria, per quanto concerne la regolarità contabile; firma____________________
Trasmessa in elenco ai capigruppo consiliari con nota n. 0008311 del 3 settembre 2010
Affissa all'Albo Pretorio per 15 gg. consecutivi dal 3 settembre 2010 al 18 settembre 2010
La presente deliberazione:
x è stata dichiarata immediatamente eseguibile (art. 134, comma 4° D.Lgs. 267/2000).
q è divenuta esecutiva il _________decorsi 10 gg dalla pubblicazione (art. 134, comma 3° D.Lgs. 267/2000).
IL SEGRETARIO GENERALE
______________________________________
PREMESSO che è in corso da molti mesi una campagna diffamatoria nei confronti dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale, posta in essere da rappresentanti di varie associazioni attraverso siti web e dichiarazioni pubblicate su organi di stampa con grave danno per l’immagine dell’amministrazione locale e dello stesso Comune di Porto Venere;
CHE tale campagna diffamatoria riguarda, in particolare, la vicenda legata al progetto di recupero paesistico-ambientale dell’area sita in località San Giovanni sull’isola Palmaria che ha portato alla demolizione del cosiddetto “Scheletrone” e prevede la riqualificazione dell’intero tratto di costa da punta Beffettuccio al seno del Terrizzo;
CHE il progetto di cui trattasi rientra in un protocollo d’intesa istituzionale tra Regione, Comune e Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è stato approvata dalla stessa Regione Liguria con procedura ex art. 75 della legge urbanistica regionale;
CHE risulta incomprensibile l’atteggiamento dei rappresentanti delle citate associazioni, i quali, pur in presenza di un progetto di grande interesse pubblico, ben conosciuto dagli stessi per aver acquisito in più occasioni la relativa documentazione, nonché perfettamente legittimo sul piano formale e privo di impatto ambientale, in molte occasioni pubbliche, nonché attraverso dichiarazioni sulla stampa locale ed i siti internet hanno rivolto ripetute accuse nei confronti del Sindaco e dell’intera amministrazione comunale;
CHE si ritiene quindi opportuno affidare apposito incarico di assistenza legale al fine di sporgere denuncia-querela nei confronti dei responsabili e dei rappresentanti delle associazioni che a vario titolo hanno rilasciato dichiarazioni pubblicate sulla stampa, nonché degli autori delle pubblicazioni telematiche sopra citate;
CHE si rileva il pubblico interesse alla tutela dell’immagine dell’intera amministrazione comunale oggetto di una campagna diffamatoria senza precedenti;
CHE l’avv. Silvia ROSSI del foro della Spezia, interpellata al riguardo, si è dichiarata disponibile ad assistere il Comune di Porto Venere nel promuovere l’azione legale oggetto del presente provvedimento;
Tutto ciò premesso,
CON voto unanime reso per alzata di mano;
D E L I B E R A
- di sporgere, per le motivazioni espresse in narrativa, denuncia-querela nei confronti dei rappresentanti delle varie associazioni e degli eventuali altri responsabili che, negli ultimi mesi, si sono resi responsabili della campagna diffamatoria nei confronti dell’amministrazione comunale sulla vicenda legata al progetto di demolizione del cosiddetto Scheletrone e riqualificazione ambientale del tratto di costa da punta Beffettuccio al seno del Terrizzo;
- di conferire apposito incarico professionale di assistenza legale nell’azione di cui sopra all’Avv. Silvia ROSSI del foro della Spezia;
- di dare mandato agli uffici competenti per il perfezionamento delle procedure di affidamento dell’incarico;
Indi, riscontrata l’urgenza di provvedere,
Con voto unanime reso per alzata di mano;
D E L I B E R A
- di dichiarare la presente immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D. Lgs. 267 del 18.08.2000.
Verbale letto, confermato e sottoscritto.
IL SINDACO IL SEGRETARIO GENERALE
Il giorno 26 c.m. nella piazzetta del COMUNE è stata organizzata la presentazione del libro di MARCO PREVE "LA COLATA" . Promotrice l'Assessore del COMUNE di PORTOVENERE PAOLA FAGGIONI.
La presentazione e gli interventi di MARCO PREVE coordinati dalla giornalista di Teleliguria Sud sono da noi totalmente condivisi e assolutamente applicabili al caso Palmaria.
Tanto è vero che aperto il dibattito tutti gli interventi si sono incentrati proprio sui lavori alla Palmaria e questo a dimostrazione che malgrado i vari tentativi di far "abbassare l'attenzione" il caso Palmaria è ancora oggetto di grande attenzione ed interesse .
Se però gli interventi critici dello stesso PREVE, del Dott. PANDOLFO, del nostro Comitato, della GABRIELLA REBOA, dell'associazione Poseidonia, di CUCCINIELLO, del Comitato Spezzini, del Prof. PIZZIOLO, erano scontati, udite udite, l'intervento/esposto dell'Assessore FAGGIONI ha sconcertato tutti i presenti e forse anche il Sindaco e il Prof. PISTONE presenti ma in assoluto silenzio.
L'Assessore FAGGIONI ha in pratica affermato che anche Lei era a suo tempo contraria e con molte perplessità al progetto PALMARIA - KIPAR ma che le procedure tecnico-amministrative non le avrebbero permesso nessuna possibilità di opporsi e/o quanto meno di modificare il progetto. Ha altresì ammesso di non aver esaminato nel dettaglio il progetto che conteneva aspetti "tecnici" oscuri per i non addetti ai lavori (figuriamoci per un comune cittadino)
Bene, ma non tutto è perduto anche per l'Assessore FAGGIONI.
Noi da sempre abbiamo sostenuto che il progetto in questione allo scopo di raggiungere una visibilità mediatica con l'abbattimento dello SCHELETRONE e coprendosi con la polvere dell'abbattimento stesso nasconde da un lato contropartite a privati del tutto discriminanti e privilegiate e dall'altro una vera e propria "urbanizzazione" della costa fra il Terrizzo e il Baffetuccio
Invitiamo l'Assessore Faggioni a rileggere le delibere Comunali da Lei firmate del 17/4/09, del 10/4/09 del 8/4/08 del 12/4/08. Per poter arrivare ad espropri bonari necessari sia per la esecuzione della cosiddetta piazza lineare (ma a cosa serve?) che della riqualificazione del sentiero/strada si è ricorsi allo "scambio" con importanti concessioni a privati (e le delibere citate ne sono l'evidente prova) elenchiamole:
Ma tutti gli scambi di cui sopra hanno bisogno di atti amministrativi (ad esempio varianti al PUC di competenza del comune e del Parco.
Se l'Assessore Faggioni dice, e non abbiamo ragioni di dubitare della Sua buona fede ambientalista, di essere stata e di essere quindi ancora contraria in tutto o in parte al progetto Kipar, bene non firmi questi nuovi atti amministrativi e vedrà che il "castello" crolla.
Per ultimo ma non meno importante:
Tutti i tubi, condutture, tombini, cavi accumulati nel cantier non verranno per caso interrati sotto il cosiddetto sentiero/strada con di fatto una come detto urbanizzazione di una vasta area che non dovrebbe prevedere insediamento alcun.
E con che soldi sono stati pagati questi manufatti, con i risparmi realizzati sul progetto Kipar, finanziato con soldi pubblici per un opera di pubblica utilità e non certo per una urbanizzazione a favore di interessi privati?
Ovviamente, l'esperienza insegna tecnici e legali che collaborano con le associazioni ambientaliste sono già pronti per i ricorsi ed opposizioni, questa volata nei termini (vedi richiesta VIA per il nuovo pontile S. Giovanni contro eventuali nuovi atti amministrativi che certamente e comunque siamo certi l'Assessore Faggioni non firmerà).
Anche dal punto di vista storico l’allungamento dell’attuale pontile in pietra con un pontile sia pur galleggiante in legno ( e plastica ) snatura completamente il valore architettonico dell’insieme e con l’approdo di barche sino a 10 metri toglie completamente la visuale del complesso Villa San Giovanni.
3. Nel merito:
- la delibera Regionale nr. 1051 del 21/09/2001 avente per oggetto “procedura di Via Regionale “sistemazione di un pontile galleggiante all’Isola Palmaria” negava la compatibilità ambientale dell’opera per tre seguenti principali motivi:
A) vicinanza con la limitrofa mitilaria
B) interdizione di uno specchio d’acqua per ragioni di sicurezza e salute
C) uso balneare del breve litorale interessato al progetto
Punto (A) non risulta nessun spostamento delle mitilaie rispetto alla situazione del 2001.
Si allega visure aeree satellitari della situazione attuale.
Da misurazioni effettuate risulterebbe che la distanza fra la testa del nuovo pontile e la mitilaia più vicina sia di 50 metri circa che si ridurebbe a 40 metri considerando uno stazionamento di una barca di 10 metri. La situazione non risulterebbe pertanto sostanzialmente modificata rispetto ai rilievi del 2001 che hanno motivato la non concessione della VIA.
Punto (B) non risultano assolutamente modificate le condizioni che hanno determinato la negatività nel 2001 alla compatibilità ambientale. Anzi la situazione è peggiorata con attracco di barche sino alla lunghezza di 10 metri e con allargamento della zona interessata dagli attuali 191 mq ai 335mq richiesti.
Punto (C) il progetto di recupero paesaggistico citato e in corso di realizzazione è definito “opera pubblica” e prevede tra l’altro il completo utilizzo alla balneazione degli arenili a fianco del molo esistente.
Si richiama la fotografia satellitare già allegata dalla quale si evince chiaramente il possibile utilizzo a “spiaggia” degli arenili laterali al pontile esistenti e l’elaborato ( tav. 2a ) del sopracitato progetto che prevede lo spostamento del camminamento sulla battigia nella retrostante area ( di proprietà del Condominio San Giovanni e fino ad allora interessata da un pregevole canneto ) per il recupero totale alla balneazione dell’arenile.
La balneazione con l’allungamento del pontile ed il transito di barche sino a 10 metri risulterebbe assolutamente compromessa vanificando il progetto di recupero ambientale in atto ed in particolare la sua valenza di “opera pubblica”.
4. Considerazioni sulla “necessità” di utilizzo di un nuovo pontile per il “Condominio Villa San Giovanni”
Le unità immobiliari facenti parte del Condominio risultano attualmente essere 9. L’ultimo frazionamento è avvenuto nel 1984. In pratica la Villa è passata nel tempo da unità immobiliare monofamiliare o bifamiliare ad unità multifamiliare.
Si deve notare che gli attuali proprietari fanno parte di nr. 4 “famiglie” imparentate fra loro con i relativi successivi frazionamenti ( ROSSI – BECONCINI – AMBROSI – CIAVOLINO ).
La concessione demaniale ancora in atto e rinnovata a detta dei richiedenti nel 2007 prevede l’ormeggio all’attuale pontile di nr. 3 barche da 6 metri e nr. 3 da 4,5 metri.
Vista la situazione “immobiliare” ( anche attuale ) non si ravvisa assolutamente la necessità anche per ragioni di sicurezza di ampliare il pontile. Anche perché se un condomino acquista una “barca” da 20 metri bisognerebbe forse adeguare il pontile a tale necessità?
Per le ragioni sopra esposte si richiede pertanto di confermare il parere negativo già espresso da codesto ufficio nel 2001 anche perché esistono valide soluzioni alternative che di seguito elenchiamo:
- con la realizzazione del nuovo progetto di “riqualificazione ambientale” viene reso facilmente agibile un sentiero / strada ( larghezza media 2,2 metri ) che collega il Terrizzo con il SECCO passando davanti a Villa San Giovanni
- vengono altresì previsti tre radicamenti sotto la LOCANDA LORENA ( allegto nr. 9) per pontili di ormeggio barche per ( a detta dello stesso Sindaco di Portovenere) abitanti dell’ISOLA PALMARIA
- è prevista anche la “riqualificazione futura del pontile del SECCO.
Alla luce di quanto sopra si può notare che l’approdo delle barche dei condomini della Villa San Giovanni può essere in parte spostato e concesso nei pontili realizzandi sotto la LOCANDA LORENA e sul pontile del SECCO ( distanza massima 70 metri ).
Tale soluzione lascerebbe usufruibile per la balneazione l’unico tratto lasciato “libero” in tal senso e cioè proprio gli arenili adiacenti l’attuale pontile senza modificazione di un sito di grande valore storico – architettonico.
Ultima osservazione: dalla fotografia satellitare adiacenti al pontile risultano colture di POSEIDONIA e di MATTEMORTE sempre di POSEIDONIA.
Lettera di Enrico Schiffini tratta dal Blog: TRENETTE MATTONI di Marco Preve
in una Sua e-mail di risposta a Davide Rapallini, a me pervenuta per il solito giro di e-mail, Lei fa cenno alla Lista Schiffini in relazione al progetto di riqualificazione della costa della Palmaria di fronte a Portovenere.
Noi non siamo intervenuti su questo tormentone che ci affligge da mesi perché abbiamo deciso di lasciare a chi ha tempo in esubero di occuparsi di questa questione, che noi non riteniamo certo prioritaria rispetto alle grandi emergenze che interessano il nostro golfo.
Qui non sono in gioco le sorti del nostro golfo, sono invece in gioco piccoli interessi di privati, un combinato disposto di invidie e piccole e grandi ripicche di paese fatte passare come grandi questioni ambientali.
Che la costa della Palmaria di fronte a Portovenere abbia bisogno di un riordino e di una riqualificazione è sotto gli occhi di tutti. Sfido chiunque ad affermare il contrario.
Il progetto di riqualificazione può piacere o non piacere ma mi pare che quanto previsto non stravolga il carattere naturale dell’isola. Una volta stabilito che è necessario un intervento, si dovrebbe discutere in merito al progetto stesso con il Comune di Portovenere, il cui Sindaco anche ultimamente si è mostrato disponibile ad un tavolo di confronto. Dire semplicemente no a qualsiasi intervento è troppo facile e, soprattutto, significa fornire un alibi a chi vorrebbe ben altre cementificazioni.
Come Lei sicuramente sa, in merito ai lavori in Palmaria sono stati presentati vari ricorsi al TAR Liguria e ben tre volte il TAR ha rigettato le istanze di sospensiva (lavori). Come se non bastasse, è venuto in queste circostanze alla luce che uno dei ricorrenti avrebbe addirittura costruito in area demaniale … (ma questo agli ambientalisti de quo poco interessa !!). A ruota di questo ricorrente un’associazione ambientalista ha fatto a sua volta ricorso (a sostegno ?) e ritengo che la circostanza non sia casuale. Ricorso poi, se non erro, ritenuto improcedibile o inammissibile, non ricordo bene.
Un’associazione ambientalista non dovrebbe mai, né direttamente né indirettamente sostenere interessi di privati. Noi per lo meno ci comportiamo così.
Mi pare che quanto sopra esposto rappresenti da solo un motivo sufficiente per non entrare in questo ginepraio, anche al fine di non essere strumentalizzati da chi ha evidenti interessi personali.
Mi piace ricordarLe che il nostro Comitato e la nostra Lista non godono né di sovvenzioni pubbliche né di contributi dei loro associati. Ricorsi giudiziari, campagne elettorali, attività organizzative ecc., il tutto è stato finanziato quasi interamente con i miei mezzi personali. Non rispondo a lobby né a partiti politici, né a chicchessia.
Sfido chiunque a trovare il pur minimo conflitto di interessi in quello che faccio. Sfido chiunque a dimostrare se a seguito della mia azione ho ricevuto il pur minimo vantaggio personale, economico, diretto od indiretto per me o per i miei compagni di avventure.
Sono pertanto libero di giudicare senza condizionamenti se e quando intervenire su questioni e se giudicarle importanti o meno per il perseguimento dei fini del mio movimento.
Le assicuro che per me, che non faccio di mestiere il pensionato, questo impegno mi è costato e mi costa sotto molti aspetti.
La sola cosa che mi gratifica è di aver vinto alcune battaglie fondamentali, quali quella contro i dragaggi selvaggi imponendo la bonifica per tutto il golfo.
Devo altresì rilevare che chi si agita molto per la Palmaria non si agita altrettanto per una questione estremamente più importante e che riguarda il raddoppio del rigassificatore di Panigaglia. Il nostro impegno per evitare il raddoppio di questo impianto ha avuto risultato palese, ha portato anche i Comuni di La Spezia, Portovenere e Lerici e la Regione Liguria a dire no al raddoppio. E sappiamo tutti che l’intesa della Regione Liguria è condizione sine qua non.
Il peso della nostra forza politica (la nostra Lista ha ottenuto a La Spezia quasi l’8% dei voti) è stato determinante perché la Regione Liguria esprimesse il suo no.
Per quanto riguarda la posizione dell’Avv. Davide Rapallini sulla questione Palmaria voglio farLe presente che lo stesso già molti mesi or sono aveva rassegnato a mie mani le sue dimissioni da Consigliere Provinciale, proprio paventando strumentalizzazioni che potessero danneggiare la nostra Lista. Le ho respinte e con fatica l’ho convinto a ritirarle. Ho agito così perché sicuro che le sue posizioni nella “querelle Palmaria” non avrebbero minimamente interferito con il suo ruolo di esponente eletto nella nostra Lista.
Conosco bene l’Avv. Rapallini, ha la mia piena fiducia e sono convinto che lo stesso sappia ben distinguere e dividere interessi personali da quelli della Lista che rappresenta.
Credo, caro Dr. Preve, che al di là delle parole, dei comunicati e delle noiosissime diatribe da parte di ambientalisti frustrati e con tanto tempo da perdere contino i fatti per qualificare persone e movimenti politici.
Forse ad alcuni dà fastidio la nostra libertà d’azione senza condizionamenti politici, il nostro non dover niente a nessuno se non gratitudine per chi ci ha votato e continua a darci il suo segno morale. D’altronde, di questi tempi Lei crede sia poco ?
Davide Rapallini scrive: 11 aprile 2010 alle 18:35
Caro Preve,il Suo intervento rende doverose queste mie puntualizzazioni:1) che io abiti d’estate nella Villa San Giovanni di Palmaria, interessata dall’intervento di riqualificazione, non è un mistero per nessuno: l’ho dichiarato più volte pubblicamente, anche sul blog che ha dato lo spunto al suo “pezzo”. D’altra parte, se avessi voluto intervenire nascondendo la mia qualità di villeggiante in San Giovanni, mi sarei potuto firmare Pappolla o Desiderato, come fanno il 90 % di coloro che intervengono nel suo blog.2) Passiamo al secondo suo “ad hominem”, più debole del primo.Non esiste nessun conflitto d’interessi, dal momento che ho sempre mantenuto ben distinti il mio ruolo pubblico dai miei interessi privati: la sfido a dimostrare il contrario.Se la Lista Schiffini non ha dato il suo appoggio a questa campagna ambientalista non è stato davvero per la mia persona, ma perché evidentemente non la riteneva degna di attenzione. Visto che ha dichiarato di conoscere il Dott. Schiffini, sarebbe stato meglio si fosse informato in prima persona, invece di abbandonarsi ad offensive congetture.Infine, considerato che, evidentemente, Lei non è interessato ai fatti (complimenti per la svicolata sugli argomenti da me postati) ma ad altro tipo di argomenti, le svelo una chicca: sono cugino di Matteo Melley, Presidente della fondazione CARISPE.Buone congetture.Davide Rapallini(nessuna svicolata, ho precisato che ognuno può dire la sua, io poi non ho tutte le conoscenze per esprimere un parere definitivo e soprattutto faccio un altro mestiere, quello di cercare di fornire tutte le informazioni possibili. e tra queste ci sono interessi personali e parentele che spesso nelle cronache vengono dimenticate. ognuno poi trova offensivo quello che vuole, anche la verità, mp)
Marco Preve scrive:
Caro Rapallini, premesso che è giusto che ognuno possa manifestare i propri dubbi e le proprie convinzioni credo che sia non giusto ma doveroso che se qualcuno si esprime su una questione debba anzitutto chiarire che lui in quella questione ha degli interessi. Ad esempio lei ha dimenticato di ricordare che nel caso Palmaria ha un ruolo molto interessato essendo lei uno dei rappresentanti del condominio San Giovanni (se fosse un caso di omonimia voglia perdonare il mio errore). Aldilà di queste piccole – per lei – dimenticanze, quello che mi stupisce è che la Lista Schiffini di cui lei fa parte nulla abbia da dire su una serie di interventi e progetti urbanistici che stanno stravolgendo Portovenere. Ho conosciuto il dottor Schiffini e mi sembrava, all’epoca, persona priva di condizionamenti. Alcune di queste operazioni sono state avviate da poteri forti come ad esempio (http://preve.blogautore.repubblica.it/2009/09/17/i-trenta-mila-denari-della-snam-e-i-box-della-carispe/) la Carispe. Non vi interessano, non sono degni di nota, ci saranno mica altri conflitti di interesse? Infine su Palmaria. La portata degli interventi ( http://espresso.repubblica.it/dettaglio/caserma-vista-mare/2101552) e i dubbi espressi da importanti associazioni ambientaliste -loro mai entrate in politica – e da alcuni amministratori (vedi assesore Faggioni) legittimano a preoccuparsi circa eventuali trasformazioni che potrebbero in futuro sfigurare il volto e l’anima dell’isola. Come dice lei, qualcosa davvero non torna.
TERRIZZO / LOCANDA LORENA
Il sentiero dal Terrizzo alla scalinata Locanda Lorena non è mai esistito, neppure in tempi passati ( il muro era lambito dal mare e non presentava fenomeni erosivi).
Pertanto il progetto prevede un intervento per la creazione ( non manutenzione straordinaria ) di un nuovo percorso con scogliera antistante di protezione, scogliera nella quale sono previsti anche i radicamenti di nr. 3 pontili futuri.
È evidente l’innovazione con modifica delle linee di costa e necessità della VIA.
Da valutare la finalità “privata” dei radicamenti per pontili che saranno riservati a “privati”, finalità non in linea con la destinazione di “opera pubblica” ( vedi tipo di finanziamento ).
Inoltre come da foto allegate ( sotto LOCANDA LORENA ) la scogliera del camminamento previsto con passerella in legno di larghezza mt. 1,60 è ora già realizzata con larghezza 2,20 mt ( prevedibile passaggio di mezzi oltre a pedoni ).
Allegati:
1) Tavola 7b di progetto con dettaglio
2) Fotografia della zona prima dei lavori
3) Fotografia attuale situazione ( 20/03/2010 ) – larghezza passaggio mt. 2,20
4) Fotografia del materiale di riempimento ( pezzi di muri demoliti con calcestruzzo ! )
5-6 ) Fotografie ingrandite dove si vede chiaramente la variazione della linea di costa e l’assenza originaria del sentiero.
Clicca sulle immagini per vedere i dettagli della planimetria
Il ricorso in esame è rivolto avverso le deliberazioni che hanno approvato rispettivamente il progetto definitivo e il progetto esecutivo dei lavori di recupero paesistico ambientale dell’area sita nell’isola Palmaria in località San Giovanni.
Il ricorso è irricevibile per tardività.
Deve, preliminarmente, osservarsi come il progetto oggetto di giudizio debba essere ricondotto ai progetti di recupero paesistico – ambientale di cui all’art. 75 della l.r. Liguria 4 settembre 1997 n. 36.
L’art. 75 l.r. 4 settembre 1997 n. 36, rubricato piani di recupero paesistico ambientale, stabilisce:
1. Il P.T.C.P. può essere attuato mediante progetti di recupero paesistico-ambientale che sono strumenti operativi da promuovere con riferimento a singole situazioni di degrado o nelle quali si renda opportuno addivenire al miglioramento della qualità complessiva dell'ambiente e dei modi della sua fruizione attraverso specifici interventi.
2. Tali progetti contengono gli elementi grafici, normativi e finanziari necessari per consentire l'attuazione degli interventi individuati dai progetti stessi con riferimento ai diversi assetti previsti dal P.T.C.P., garantendo altresì gli opportuni raccordi con la strumentazione urbanistica comunale.
3. I progetti di cui ai commi 1 e 2 sono adottati dalla Giunta regionale, anche su iniziativa delle Province e degli Enti locali interessati, e sono pubblicati secondo le procedure stabilite dall'articolo 70, comma 1.
4. Tali progetti sono approvati con deliberazione della Giunta regionale sentito il Comitato tecnico urbanistico nei successivi novanta giorni dal ricevimento dei pareri previsti dalle disposizioni di legge sopra richiamate.
5. Le deliberazioni di approvazione dei progetti di recupero sono soggette alle forme di pubblicità previste dall'articolo 15, commi 9 e 10.
6. Le indicazioni dei progetti di recupero paesistico-ambientale prevalgono immediatamente sulle previsioni degli strumenti di pianificazione del territorio previsti dalla presente legge.
7. Ove occorra e ne sussistano i presupposti, in sede di approvazione dei progetti di recupero paesistico-ambientale può essere dichiarata la pubblica utilità, nonché l'indifferibilità ed urgenza delle opere dallo stesso previste, in conformità alle leggi vigenti in materia”.
Le deliberazioni di approvazione, da parte della Regione, dei progetti di recupero ambientale sono sottoposte alla pubblicità prevista dall’art. 15, commi 9 e 10 della l.r. 36/1997.
Questi ultimi prevedono che un esemplare del piano con i relativi allegati sia notificato alle Province, nonché ad ogni Comune il quale provvede a depositarlo a permanente libera visione del pubblico entro dieci giorni dal ricevimento degli atti e che la deliberazione di approvazione del piano è pubblicata, unitamente al relativo elaborato di sintesi, sul B.U.
Inoltre è previsto che dell'approvazione sia data notizia con avviso pubblicato su almeno un quotidiano a diffusione regionale.
Risulta, né tale circostanza forma oggetto di contestazione tra le parti, che tali formalità sono state rispettate.
Con nota 12 agosto 2008 n. prt. PG. 2008/111023 la deliberazione di approvazione del progetto definitivo (deliberazione giunta regionale 7 agosto 2008 n. 1039) è stata notificata al Comune di Portovenere e alla Provincia della Spezia.
La deliberazione è stata, inoltre, pubblicata sul BURL n. 35 del 27 agosto 2008.
L’avviso di pubblicazione è stato inoltre pubblicato sul quotidiano “Il secolo XIX” del 15 agosto 2008 e sul quotidiano “La repubblica” del 15 agosto 2008.
Le formalità previste dalla legge sono state adempiute con la conseguenza che il termine di impugnazione ha iniziato a decorrere dal 27 agosto 2008, data di pubblicazione sul BURL della deliberazione 7 agosto 2008 n. 1039.
Ne consegue che il ricorso, notificato in data 20 ottobre 2009 deve ritenersi irricevibile per tardività.
Ad analoga conclusione deve giungersi relativamente all’impugnativa del progetto esecutivo approvato con deliberazione della Giunta comunale di Portovenere 8 novembre 2008 n. 181.
Tale deliberazione reca il referto di pubblicazione che attesta che la stessa è stata affissa all’albo pretorio del Comune di Portovenere dal 14 novembre 2008 al 29 novembre 2008.
La decorrenza del termine di impugnazione deve, pertanto, farsi risalire al giorno successivo alla scadenza del termine di pubblicazione.
Risulta, pertanto, l’irricevibilità per tardività del ricorso anche relativamente all’impugnativa della deliberazione del progetto esecutivo.
Né la sopravvenuta conoscenza integrale dei provvedimenti vale, in presenza di norme di legge che impongono le formalità pubblicitarie descritte, a riaprire i termini di impugnazione.
In conclusione il ricorso e gli accessivi motivi aggiunti devono essere dichiarati irricevibili per tardività.
Le spese seguono la soccombenza e sono liquidate in dispositivo.