lunedì 8 febbraio 2010

Scheletrone, ricorso dei VAS al Consiglio di Stato


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IL TAR Liguria non si è pronunciato nel merito del progetto post abbattimento dello Scheletrone, bensì afferma che il ricorso è irricevibile perché tardivo, essendo decorsi i termini per l'impugnativa. Ci sono quindi tutti i presupposti per l'appello al Consiglio di Stato.

12 commenti:

  1. Evidentemente il ricorso aveva qualcosa di fondato se l'unico modo per respingerlo, dopo averlo riviato, è stato quello di appellarsi ai tempi di presentazione.
    Bisogna RINGRAZIARE quindi LUISA ROSSI (EX presidente di Italia Nostra) e STEFANO SARTI (presidnete di Legambiente) che INFORMATI direttamente dal Comune del progetto nel 2008 non sollvarono nessuna obiezione e non resero pubblica ("insabbiarono") la cosa.
    Se si fosse intervenuti in quel momento sicuramente la Palmaria si sarebbe potuta salvare. Legambiente dopo aver sposorizzato l'intervento si mostra ora timidamente preoccupata delle scolgiere frangionde (forse vede che è "cambiato un pò il vento").
    Italia Nostra, dopo aver cambiato il presidente, si sta dando da fare per contrastare il progetto, ma la preoccupazione è che ci sia sempre al suo interno qualcuno/a che abbia interesse a fare "il gioco del comune".
    Se anche le associazioni ambientalsite sono in qualche modo legate agli interessi delle amministrazioni c'è ben poca speranza di salvare il nostro territorio!

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  2. ha ragione l'avv. Granara ;
    prima di fare ricorso al Consiglio di Stato,
    e' meglio verificare se e' vero che i lavori di recupero paesistico sull'isola Palmaria invadono l'area di proprieta' degli eredi Fenoglio ( sembrerebbe proprio di NO )

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  3. Ho letto su Cronanca 4 il seguente testo
    "
    La sentenza del Tribunale Amministrativo della Liguria presenta aspetti che travalicano il singolo caso per porsi come “paletti” a tutela dell’azione della Pubblica Amministrazione e, quindi, dell’interesse pubblico. Ma andiamo
    con ordine. Prima di tutto viene acclarata la correttezza dell’azione delle amministrazioni coinvolte e, prima di tutti, del Comune di Porto Venere."

    MA MI CHIEDO è INFORMAZIONE QUESTA?

    IL TAR NON SI è PRONUNCIATO NEL MERITO DEL RICORSO PERCHè TARDIVO. LA SENTENZA NON DIMOSTRA NULLA SULL'EFFETTIVA CORRETTEZZA DEL PROGETTO!

    Andrea Trochi

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  4. da una attenta lettura ed analisi della sentenza n. 00308/2010 del tar liguria , leggibile su internet , si puo' dedurre che quanto asserito dal sindaco di portovenere corrisponde alla realta'.
    1) procedure corrette
    2) le attivita' previste migliorano la vivibilita' e la sicurezza dell'isola
    mauro toselli isola palmaria

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  5. Nonostante questo il sindaco Nardini si fa bello alla tv locale e sul giornale dicendo che il tar gli ha dato ragione,nel silenzio generale. Informazione scorretta.
    Barbara Blasi

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  6. Il TAR della Liguria non si è pronunciato nel merito del ricorso presentato dai VAS contro il progetto Kipar. Dopo aver rimandato ogni decisione sulla seconda richiesta di sospensiva alla discussione di merito ( consentendo quindi che venissero realizzati i pesanti interventi sulla costa nord della Palmaria) nel merito non si è poi pronunciato.
    Singolare è anche il fatto che solo il 28 gennaio si sia accorto che i termini utili per la presentazione del ricorso non fossero stati rispettati. Il Tribunale Amministrativo ha considerato -quale avvio del procedimento- la data di esposizione all' albo pretorio.

    La sentenza quindi non conferma per nulla la correttezza del iter autorizzativo condotto dall' amministrazione di Portovenere.

    Ci rendiamo conto che sarebbe quasi " cavalleresco " riconoscere che il TAR non abbia voluto definire se realizzare una scogliera artificiale comporti o meno l' applicazione della VIA ( la L.R. 38/98 art. 10 J lo dice chiaramente ) ma a tutto c' è un limite. Dopo aver parlato di coinvolgimento del Pubblico, di procedura partecipata, di assoluta trasparenza ora si propaganda la correttezza degli atti amministrativi. Forse sarebbe stato più saggio tacere ...

    Comitati Spezzini

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  7. Signor Gabriele,
    come consigliere nazionale di Italia Nostra era al corrente del progetto già nel 2008?
    E' vero, come si legge sul blog, che Italia Nostra (presidente Luisa Rossi) e Legambiente furono a suo tempo direttamente informate dal Comune sul progetto?
    Perchè se ciò è vero non si intervenne per tempo?
    Perchè solo negli ultimi mesi lei si dichiara critico verso il progetto, quando, chi era nel direttivo di Italia Nostra (lei compreso) nel 2008, già conosceva le intenzioni del Comune e non fece nulla ne informò nessuno dei fatti?
    Come mai Italia Nostra non ha sottoscritto il ricorso inseme ai VAS ed al WWF?

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  8. Rispondo a lato della mail che è stata inviata a Giovanni Gabriele e per ciò che riguarda Legambiente: noi abbiamo conosciuto e visionato il progetto solo il giorno dell'abbattimento delo scheletrone, quando fu fatto vedere tramite proiezione a tutti i presenti all'evento, per cui quanto scrive il blog è falso ed una semplice illazione, che non merita nemmeno di essere commentata.
    Invece che si era a conoscenza - genericamente- dell'intenzione di realizzare un qualcosa al posto dello scheletrone non è nè un segreto nè un mistero: sin dal 2004 l'amministrazione comunale e la Regione avevano messo in cantiere un progetto di abbattimento e di ricostruzione di due piani del manufatto, progetto che ha trovato la nostra totale avversione, così come quella delle altre associazioni ambientaliste (WWF e Italia Nostra per prime) nel più totale silenzio di tutto e di tutti..... e che per fortuna non è mai passato.
    Stefano Sarti (Legambiente)

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  9. Scrivo, non per rispondere alle osservazioni anonime che non meritano considerazione alcuna, ma agli eventuali lettori che hanno veramente a cuore la Palmaria e ai quali mi preme esporre i termini precisi della questione.
    Ho assistito IN VESTE DI SEMPLICE UDITRICE, alla presentazione PUBBLICA (alla quale TUTTI potevano partecipare e che non prevedeva un intervento ufficiale della mia associazione) del primo progetto (diverso da quello in corso: esso prevedeva ad esempio il mantenimento di due piani di Scheletrone come sede del parco) effettuata anni fa dall'architetto Kippar nella sala del Consiglio comunale a Porto Venere.
    Di quel progetto né io né altri rappresentanti di Italia Nostra abbiamo saputo più NULLA per molto tempo. L'unica cosa poi saputa da me come da tutti era che avrebbero abbattuto del tutto lo scheletrone.
    Dati gli avvenimenti che hanno interessato l'Amministrazione (caduta del sindaco Calcagnini, commissariamento) avevo, evidentemente ingenuamente, pensato il progetto come accantonato. Del resto,impegnata, sul piano della professione fuori città e frequentemente all'estero, ho dedicato al volontariato culturale e ambientalista il poco tempo possibile (e difatti alla Presidenza di Italia Nostra c'è stato un avvicendamento), distribuendolo fra le urgenze che si sono
    accavallate nel nostro territorio.
    Non appena la questione Palmaria è tornata all'ordine del giorno, mi sono impegnata con la mia associazione, e con altre persone e altre associazioni, a studiare la cosa, scrivere documenti, contattare la stampa, presentare il problema nelle sedi più opportune ecc. ecc.
    Concludo dicendo che non riesco veramente a capire A COSA SERVA dire e ripetere in ogni occasione, divulgare, insistere sul tasto che, se non siamo riusciti a fermare il progetto sulla Palmaria, la colpa è di Italia Nostra e Legambiente, e in particolare mia e di Sarti. Se così fosse, sarebbe davvero magnifico. Perché vorrebbe dire che la prossima volta, pentiti delle nostre colpe, ci impegneremmo riuscendo a incidere sulla quantità e qualità di altri eventuali progetti (che certamente non mancheranno, voluti, come questo, da tutte le istituzioni e sui quali non mi pare che la cittadinanza del Comune interessato abbia fatto la rivoluzione). Purtroppo non ho questo potere. Invece, la ZIZZANIA che alcuni personaggi stanno mettendo in giro DA MESI ha di sicuro il potere di instillare nella cittadinanza e nelle istituzioni l'idea di un associazionismo ambientalista spezzino litigioso e becero, quindi di screditarlo. Se in buona fede, bisogna essere proprio STUPIDI, per farlo.

    Luisa Rossi, 9 febbraio 2009

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  10. Rispondo anche sul blog alle giustificazioni di Stefano Sarti e Luisa Rossi perchè questo mi sembra il luogo più deputato; non si tratta di corrispondenza privata, ho sempre firmato personalmente i miei interventi e questa volta mi sento di intervenire.

    Sulle RESPONSABILITA' dirette o indirette di Italia Nostra e Lega Ambiente nall'affare Palmaria personalmente non ho dubbi.

    Quest' estate Ambrosini disse in piazza a Portovenere che i due presidenti avevano partecipato alla presentazione del progetto e non avevano fatto obiezioni.
    Questo disse, presente Sarti che non smentì.
    Poco tempo prima Luisa Rossi aveva dichiarato in pubblico di conoscere il progetto e avere anche il numero di telefono del Kipar.
    Cosa si va a fare in simili luoghi senza leggere i documenti?

    Comunque al momento dell' approvazione del piano del Parco in Regione nel 2007, gli ambientalisti che ne facevano parte come consiglieri non dissero e non fecero nulla .
    Ma anche ammettendo l'ingenuità di aver creduto che il progetto non avanzasse così rapidamente,
    (sappiamo come le amministrazioni amministrano, con rapidi e silenziosi colpi di mano)
    resta la colpevole ingenuità di chi ama stare nelle Stanze anche se non sempre ricevuto come pari grado.

    Di questi presunti intellettuali ambientalisti di corte non abbiamo bisogno, è meglio che le contraddizioni siano lampanti.
    Non ho visto, appena il progetto è stato reso pubblico, le due associazioni correre ai ripari, schierandosi con chi, anche se con un atto disperato, ha cercato una soluzione.
    Appellarsi poi al fatto che i cittadini della Palmaria gradiscano il progetto mi pare poi l'ultimo insulto, capisco di più chi purtoppo crede che tutta l'isola sia estensione del giardino di casa sua, perchè ci vive,
    bisognerebbe aiutarlo a capire che non è proprio così.
    Per quel che mi riguarda la prossima volta sarà tardi per la Palmaria (come è tardi per la scogliera della calata a Portovenere).

    Barbara Blasi

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  11. 1) il 16 agosto 2009 a Portovenere durante la presentazione ufficiale del progetto “post abbattimento dello scheletrone”, organizzata e sponsorizzata da Legambiente, tutti i rappresentanti delle istituzioni rimproverarono le associazioni ambientaliste presenti di essere già state informate da un anno (2008) sugli interventi programmati. Domandandoci, sarcasticamente, come mai non furono fatte obiezioni per tempo. Le associazioni invitate alla riunione pubblica in cui gli unici ad essere informati furono: l’allora presidente di Italia Nostra Luisa Rossi e Stefano Sarti per Legambiente. La cosa sorprendente è che la stessa Serena Spinato, attuale, presidente di Italia Nostra non era stata mai informata dell’incontro!

    2) SE CHI SAPEVA AVESSE SOLLEVATO LA QUESIONE PER TEMPO QUASI SICURAMENTE IL PROGETTO SAREBBE STATO FERMATO. Probabilmente l’obiettivo di chi, non ha caso fu informato dal Comune, erano esattamente l’OPPOSTO.

    3) La questione venne sollevata casualmente da un privato cittadino nel luglio del 2009. Tutto sarebbe passato sotto silenzio se non ci fosse stato il casuale interesse di questa persona. Da quel momento varie associazioni si impegnarono, più a parole che nei fatti, per contrastare il progetto.

    4) L’attuale presidente di Italia Nostra preparò, insieme al Comitato, tutto il necessario all’avv. Granara il ricorso al TAR. La sera prima della firma ufficiale/scadenza dei termini Giovanni Gabriele, consigliere di Italia Nostra, comunicò che il ricorso non si poteva più fare senza fornire alcuna motivazione fondata.

    5) Il ricorso fu presentato grazie all’intervento dell’ultima ora dei VAS, a cui si è poi aggiunto il WWF, e al cospicuo finanziamento di privati cittadini riuniti nel Comitato.

    QUESTI SONO FATTI!

    Ora lascio a chi ha realmente a cuore le sorti della Palmaria giudicare sulle responsabilità di certi PERSONAGGI. Giudicate voi se si è trattato più di SUPERFICIALITA’ nell’affrontare una questione tanto importante o di MALAFEDE che nasconde interessi e legami con il potere/amministrazioni locali. Lasciamo perdere la retorica del “siamo uniti” per nascondere meglio oscure e pericolose trame.
    Non mi interessa la polemica ma solo fare CHIAREZZA in modo che, stupidamente, non si finisca per affidarsi a persone che non hanno alcun reale interesse per la salvaguardia del territorio. Lasciamo almeno le associazioni nelle mani di persone corrette e non alla mercè di chi vuole ottenere, cavalcando finte battaglie ambientaliste, solo visibilità e eventuali incarichi politici.

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