domenica 11 aprile 2010

Dal Blog "Trenette e Mattoni" di Marco Preve


Riportiamo sul nostro “blog” quanto recentemente appreso sul Blog "Trenette e Mattoni" (http://preve.blogautore.repubblica.it/) di Marco Preve nella sezione dedicata al progetto Kipar sulla Palmaria .
Molto significativi i “toni” e gli “atteggiamenti”.
Cominciamo però ad analizzare la risposta di Davide Rapallini del 10 Aprile ore 10.49:

1) I residenti effettivi e di comodo nell’isola ( ci risultano circa 35 ) secondo noi sono ancora “soggetti privati”. Se il comune vuol costruire dei pontili per loro lo faccia ma con soldi non di tutti noi ( opera pubblica ! ) e con i relativi permessi.

2) Noi sosteniamo e ne abbiamo le prove che non è mai esistito un sentiero dal Terrizzo sino alla Locanda Lorena e che pertanto come da fotografie pubblicate con la creazione della nuova scogliera e della nuova “strada” (modifica delle linee di costa ) in questo tratto era necessaria la VIA. Su tale argomento è stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica.

3) Non abbiamo mai sostenuto che le “tettoie” di Villa S. Giovanni fossero annessi “storici”. Abbiamo sostenuto al contrario che esiste uno “scambio” collegato con gli espropri dei terreni necessari per far passare la strada con la demolizione delle “tettoie” ( valore 1 ) e la costruzione di un nuovo fabbricato in zona per ora non edificabile ( occorrerà una variante al PUC ) di pari superficie ( 150 + 50 mq di vani tecnici, valore 100, provate a pensare a quanto si vendono a metro quadrato le abitazioni alla Palmaria ). E questo “scambio” ci pare anomalo anche perché proprio richiesto dall’Amministratore del Condominio Villa S. Giovanni: Davide Rapallini consigliere provinciale ambientalista ( vedi Deliberazione del Consiglio Provinciale nr. 54 del 11/6/2008 ) e discriminante rispetto ad altri espropri (due pesi / prezzi e due misure ). Forse come “ambientalista” era sufficiente rimuovere le “superfettazioni“ ( condonate ? ) e basta o no?

4) Invitiamo a vedere le fotografie di Punta Beffettuccio prima, dopo e di 50 anni fa. Dove viene sistemata la massicciata non esiste erosione e poiché il sentiero “strada” è stato spostato all’interno la massicciata è completamente inutile. A cosa serve quindi effettivamente? Forse a proteggere un terreno privato dove per caso si pensano futuri insediamenti turistici ( ovviamente )

5) Che sia “ridicolo” pensare che un “sentiero” con larghezza superiore a mt. 2,5 sia una strada lo lasciamo giudicare a tutti coloro che ci leggono. Se poi sotto il “sentiero” / “strada” passeranno come dichiarato dal Sindaco Nardini, luce, gas, e fognatura anche in zone dove non esistono ( ancora ) costruzioni non è certo “ridicolo” pensare ad una “urbanizzazione” futura.
Che in Palmaria siano tutti ( 35 persone residenti o contiamo anche i proprietari di seconde case? ) favorevoli al progetto non ci stupisce affatto, che mille firmatari siano stati “disinformati” anche, anzi sono stati volutamente disinformati in quanto il progetto di cui si parla a suo tempo è stato illustrato a pochi “intimi” e posto per il tempo dovuto all’Albo Pretorio a fine 2008 e solo nel settembre 2009 scaduti i termini di presentazione di possibili ricorsi, nel dettaglio illustrato.

Per quanto riguarda l’intervento piuttosto “nervoso” del Dott. SCHIFFINI rimandiamo ad altra nostra documentata risposta che seguirà.

Comitato per la Salvaguardia dell’Isola Palmaria

Avevo proposto, qualche mese fa, una “gita” alla Palmaria in modo da poterci rendere conto di persona che cosa stesse accadendo. Lei, sig. Preve, mi rispose che l’idea era buona ma , giustamente, occorreva attendere tempi migliori dal punto di vista climatico. Ecco , penso che il momento di una verifica sul posto sia giunto: io sono stata alla Palmaria durante le vacanze pasquali e quello che ho visto mi ha lasciata a dir poco sgomenta, oltre che addolorata. Al posto dell’ex sentiero una “strada” ( e come chiamare altrimenti due metri e venti di larghezza?), interventi che hanno stravolto un tratto di costa naturale e selvaggia,una quantità incredibile di massi di cui non si capisce la funzione,una strada lungo la battigia,per non parlare di piante e arbusti che non ci sono più…. Mi creda, occorre andare sul posto per rendersi conto che la realtà è peggiore di quello che si vede dalle foto o si intravede da Portovenere; io sono tra le mille persone che hanno firmato la petizione e non accetto di essere classificata come disinformata proprio da chi, come lei giustamente ha fatto notare, è tra coloro che possono avere un interesse personale da questi costosissimi lavori di “manutenzione”. Quello che si vede lascia poco spazio ai dubbi sul futuro dell’isola e non credo affatto di essere una visionaria , ma, come altre 999 persone temo la graduale trasformazione della Palmaria in una sorta di piccola Ibiza ligure: alberghi, discoteche, strade, residence , porticcioli etc etc: a qualcuno potrà fare piacere ma non a tutti , per fortuna.Comunque invito ad andare sul luogo per vedere con i propri occhi la trasformazione che, giorno dopo giorno ma inesorabilmente sta avvenendo in un sito protetto(sig!) dall’Unesco.(se organizzate questa “gita d’istruzione” il blog ne darà senz’altro notizia anche in fase di organizzazione, e farò di tutto per esserci personalmente, mp)

Davide Rapallini scrive: 11 aprile 2010 alle 18:35

Caro Preve,il Suo intervento rende doverose queste mie puntualizzazioni:1) che io abiti d’estate nella Villa San Giovanni di Palmaria, interessata dall’intervento di riqualificazione, non è un mistero per nessuno: l’ho dichiarato più volte pubblicamente, anche sul blog che ha dato lo spunto al suo “pezzo”. D’altra parte, se avessi voluto intervenire nascondendo la mia qualità di villeggiante in San Giovanni, mi sarei potuto firmare Pappolla o Desiderato, come fanno il 90 % di coloro che intervengono nel suo blog.2) Passiamo al secondo suo “ad hominem”, più debole del primo.Non esiste nessun conflitto d’interessi, dal momento che ho sempre mantenuto ben distinti il mio ruolo pubblico dai miei interessi privati: la sfido a dimostrare il contrario.Se la Lista Schiffini non ha dato il suo appoggio a questa campagna ambientalista non è stato davvero per la mia persona, ma perché evidentemente non la riteneva degna di attenzione. Visto che ha dichiarato di conoscere il Dott. Schiffini, sarebbe stato meglio si fosse informato in prima persona, invece di abbandonarsi ad offensive congetture.Infine, considerato che, evidentemente, Lei non è interessato ai fatti (complimenti per la svicolata sugli argomenti da me postati) ma ad altro tipo di argomenti, le svelo una chicca: sono cugino di Matteo Melley, Presidente della fondazione CARISPE.Buone congetture.Davide Rapallini(nessuna svicolata, ho precisato che ognuno può dire la sua, io poi non ho tutte le conoscenze per esprimere un parere definitivo e soprattutto faccio un altro mestiere, quello di cercare di fornire tutte le informazioni possibili. e tra queste ci sono interessi personali e parentele che spesso nelle cronache vengono dimenticate. ognuno poi trova offensivo quello che vuole, anche la verità, mp)


Marco Preve scrive: 11 aprile 2010 alle 10:55

Caro Rapallini, premesso che è giusto che ognuno possa manifestare i propri dubbi e le proprie convinzioni credo che sia non giusto ma doveroso che se qualcuno si esprime su una questione debba anzitutto chiarire che lui in quella questione ha degli interessi. Ad esempio lei ha dimenticato di ricordare che nel caso Palmaria ha un ruolo molto interessato essendo lei uno dei rappresentanti del condominio San Giovanni (se fosse un caso di omonimia voglia perdonare il mio errore). Aldilà di queste piccole – per lei – dimenticanze, quello che mi stupisce è che la Lista Schiffini di cui lei fa parte nulla abbia da dire su una serie di interventi e progetti urbanistici che stanno stravolgendo Portovenere. Ho conosciuto il dottor Schiffini e mi sembrava, all’epoca, persona priva di condizionamenti. Alcune di queste operazioni sono state avviate da poteri forti come ad esempio (http://preve.blogautore.repubblica.it/2009/09/17/i-trenta-mila-denari-della-snam-e-i-box-della-carispe/) la Carispe. Non vi interessano, non sono degni di nota, ci saranno mica altri conflitti di interesse? Infine su Palmaria. La portata degli interventi ( http://espresso.repubblica.it/dettaglio/caserma-vista-mare/2101552) e i dubbi espressi da importanti associazioni ambientaliste -loro mai entrate in politica – e da alcuni amministratori (vedi assesore Faggioni) legittimano a preoccuparsi circa eventuali trasformazioni che potrebbero in futuro sfigurare il volto e l’anima dell’isola. Come dice lei, qualcosa davvero non torna.


Davide Rapallini scrive: 10 aprile 2010 alle 10:49

Mille firme raccolte da persone che hanno visitato un Blog in cui sono pubblicate un sacco di “inesattezze” (ed uso un eufemismo). Ne vuoi conoscere qualcuna? 1) Sul blog si sostiene che i realizzandi pontili al Terrizzo sian privati FALSO sono i pontili comunali per i residenti sull’Isola 2) Sul blog si sostiene che dinanzi alla Locanda Lorena non esisteva un camminamento FALSO è proprio per la preesistenza del sentiero che non è stato necessario eseguire la VIA 3) Sul blog si può leggere che a San Giovanni si vogliono abbattere degli annessi storici della villa FALSO Sono superfetazioni dei primi del ‘900 4) Sul blog si sostiene che la zona di Punta Befettuccio non è interessata da fenomeni erosivi FALSO E’ sufficiente esaminare le foto realizzate sul terreno prima dell’intervento per rendersi conto della gravità del fenomeno 5) Sul blog si legge che in Palmaria si vuole realizzare una strada costiera per automezzi… Questa, più che falsa, è RIDICOLA.Naturalmente coloro che osano intervenire sul blog con pareri dissonanti dai “mille” vengono offesi: lestofanti, basisti di cementificatori, o più semplicemente poveri ingenui.Insomma, caro Preve, vorresti che le amministrazioni locali dessero retta a mille disinformati contro il parere dei loro amministrati (in Palmaria sono *tutti* favorevoli al progetto, fatta eccezione per i proprietari della Locanda Lorena).Qualcosa non torna, che ne dici?
Davide Rapallini

sabato 3 aprile 2010

Manutezione di un sentiero o realizzazione di una NUOVA STRADA?

Dopo la pausa elettorale che abbiamo rispettato per non incorrere in accuse di partigianeria riprendiamo ad informare chi vuole essere al corrente sui lavori alla PALMARIA.

Mentre il TAR si è pronunciato per decadenza dei termini concessi per la presentazione del ricorso risultano inviati alla Procura della Repubblica di La Spezia tre esposti: due di ITALIA NOSTRA ed uno di VAS. Vi informeremo degli sviluppi ed anche sul ricorso presentato al Consiglio di Stato da VAS e WWF relativo alla NON decisione TAR.

Intanto i lavori continuano e secondo noi oltre ad alcune significative ed illuminanti varianti al progetto iniziale, si delinea sempre più la configurazione di “strada” del percorsoe, specie se il percorso servirà per acqua, fognatura, ed elettricità di una “urbanizzazione” di fatto della costa fra il Terrizzo ed il Befettuccio.

Vedere attentamente le ultime immagini che riportiamo .




PUNTA SECCO

Alleghiamo la fotografia della zona prima dei lavori. Il “sentiero” non passava sul “secco” ma era interno.

Attualmente sono stati portati vedi fotografia allegata massi di protezione con anche in questo caso variazione della linea di costa.

I massi posati a protezione di che cosa sono stati posti? Di un nuovo stabilimento ( privato ) balneare che dovrà essere costruito?

Rileviamo anche in questo caso la non necessità della nuova massicciata in zona dove non esiste erosione ( se mai il contrario ) ed a protezione non certo dell’opera pubblica.

Allegati:
1) Fotografie antecedente ai lavori
2) Fotografia della nuova scogliera ( 20/03/2010 )



VILLA SAN GIOVANNI

Anche in questa zona il sentiero non esisteva, si passava sulla battigia pertanto non si può parlare di “manutenzione straordinaria” ma della creazione di una nuova “strada”.

Dalle foto allegate, si vede che non c’è erosione del mare ( seno protetto ).

Anche in questo caso è evidente la variazione delle linee di costa con tombamento di specchi d’acqua ( necessità delle VIA ).

Si rileva che il sentiero definito “pedonale” ha una larghezza superiore ai 2,20 metri e che le nuove scogliere a mare sembrano più a protezione di proprietà private ( vedi ancora contrasto con “opera pubblica” e come tale finanziata ).

Allegati:
1) Fotografie prima dei lavori
2) Fotografie in corso d’opera ( 20/03/2010 )








TERRIZZO / LOCANDA LORENA

Il sentiero dal Terrizzo alla scalinata Locanda Lorena non è mai esistito, neppure in tempi passati ( il muro era lambito dal mare e non presentava fenomeni erosivi).
Pertanto il progetto prevede un intervento per la creazione ( non manutenzione straordinaria ) di un nuovo percorso con scogliera antistante di protezione, scogliera nella quale sono previsti anche i radicamenti di nr. 3 pontili futuri.
È evidente l’innovazione con modifica delle linee di costa e necessità della VIA.

Da valutare la finalità “privata” dei radicamenti per pontili che saranno riservati a “privati”, finalità non in linea con la destinazione di “opera pubblica” ( vedi tipo di finanziamento ).

Inoltre come da foto allegate ( sotto LOCANDA LORENA ) la scogliera del camminamento previsto con passerella in legno di larghezza mt. 1,60 è ora già realizzata con larghezza 2,20 mt ( prevedibile passaggio di mezzi oltre a pedoni ).

Allegati:

1) Tavola 7b di progetto con dettaglio
2) Fotografia della zona prima dei lavori
3) Fotografia attuale situazione ( 20/03/2010 ) – larghezza passaggio mt. 2,20
4) Fotografia del materiale di riempimento ( pezzi di muri demoliti con calcestruzzo ! )
5-6 ) Fotografie ingrandite dove si vede chiaramente la variazione della linea di costa e l’assenza originaria del sentiero.



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