venerdì 4 settembre 2009

RACCOLA FIRME: PERCHE’ E’ NECESSARIO OPPORSI AI PROGETTI SULLA PALMARIA

Con preghiera di sottoscrizione


La Palmaria è l’unica vera isola della Liguria: 6,1 kmq con 50 abitanti censiti (2001), di cui una parte con residenza di fatto solo estiva. Essa ha attraversato senza grossi danni l’era della cementificazione e, nonostante consistenti attacchi di cui lo “scheletrone” era testimonianza e simbolo, è arrivata ai nostri giorni priva di traffico automobilistico e con una interessantissima eredità storico-ambientale che è ragione del suo inserimento nel patrimonio mondiale dell’UNESCO (1997).


SULLA PALMARIA INCOMBONO INTERVENTI CHE STRAVOLGERANNO L’IMMAGINE DELL’ISOLA:


1. Passeggiata lungomare e “piazza lineare” dal Terrizzo al Carlo Alberto. Nel preteso limitato impatto il progetto tradisce sia la storia sia la realtà territoriale attuale dell’isola. La Palmaria, infatti, non è un paese, non ha un centro,né compatto, né lineare, ma una popolazione residente rada e sparsa, attualmente scarsa e/o fittizia. Pensare una passeggiata lungomare significa omologare la Palmaria ai vari centri della Riviera, sottraendole l’unicità di luogo “altro” in cui abitanti, spezzini e turisti hanno cercato e trovato il senso magico dell’isola. Il progetto prevede in molti punti il rimpascimento con enormi massi frangi onde che modificherebbero in modo artificiale la naturale morfologia della costa.


2. “Sistemazione” dell’area di San Giovanni. Il progetto implica:- l’abbattimento del muro ottocentesco di recinzione della villa e della proprietà di San Giovanni, presente in tutta l’iconografia storica, che caratterizza il profilo dell’isola nel tratto considerato;- l’eliminazione dell’antico canneto, emergenza botanica ormai rara nelle nostre coste;- la costruzione, nel medesimo contesto, in contrasto con quanto stabilito dal Piano del Parco e dal PUC, di un nuovo edificio di proprietà privata a compensazione della demolizione delle tettoie poste nell’area cortilizia della stessa villa.


3. Creazione di un vero e proprio stabilimento balneare nell’area attrezzata “Il Gabbiano”. Il progetto prevede l’occupazione della spiaggia del Secco con manufatti per circa mq. 450, fra nuove pedane ed edifici, l’ampliamento dei quali, da solo, raggiunge gli 80 metri quadrati: ben oltre i 30 al massimo, consentiti dal Piano del Parco. Si tratta di:

  • demolizione e ricostruzione dell’edificio del bar, quando il Piano del Parco impone interventi di sola ristrutturazione dei manufatti esistenti; l’ampliamento di questo solo manufatto è di mq. 18,30 e costruzione di un secondo gazebo-bar, non esistente, della superficie di mq. 10,40;
  • realizzazione di un manufatto-pedana, non esistente, di mq. 345 e di un secondo manufatto-pedana, non esistente, dietro il fabbricato del bar per la sistemazione di cabine adibite a spogliatoio, doccia e servizi igienici, non esistenti (mq. 60);
  • realizzazione di un’ulteriore doccia, non esistente, metri quadrati non indicati (presumibilmente almeno 3).


4. Progetto “Terre di Ponente-Borghi Agro-Marini” nell’area del Terrizzo. Il protocollo d’intesa prevede la possibilità di realizzare strutture turistiche e manufatti a servizio dell’attività agricola previa variante al PUC. Qualche brano di vigneto e oliveto per nascondere, dietro l’etichetta intrigante dell’isola, del parco regionale, del patrimonio UNESCO, l’onnipotente cemento. Proprio nel momento in cui è caduto, con lo scheletrone, il simbolo della speculazione edilizia “anni Settanta”, si aprono le porte ad una più aggiornata speculazione che introduce nella Palmaria il modello di villettopoli, già diffuso su tutte le colline del Golfo.

PROPOSTE

  1. sistemazione della “passeggiata” attraverso modifiche del progetto in modo da renderlo meno invasivo e mantenere l’assetto paesaggistico attuale (canneto, muro ecc.) e con il piano di calpestio ristretto a m. 1,5 al massimo, ad un uso effettivamente pedonale;
  2. ampliamento dell’area attrezzata “Gabbiano” con manufatti complessivi entro i limiti di 30 mq. effettivi, consentiti dal piano del Parco;
  3. nessuna nuova edificazione in tutta l’isola, tranne la realizzazione di servizi igienici ove necessario;
    manutenzione e riapertura dei sentieri senza la realizzazione di nuove strade;
  4. divieto di inserimento di specie botaniche non autoctone e di giardinizzazione artificiosa (aiuole, mimetizzazioni, piantumazioni in vaso ecc.) e cura della preziosa vegetazione mediterranea presente nell’isola;
  5. assegnazione alla Palmaria di un operatore ecologico stabile e radicale soluzione del sistema fognario e di depurazione;

Le associazioni e i comitati che sottoscrivono il presente documento, da un lato affermano la necessità di salvaguardare i valori naturalistici e antropici esistenti, dall’altro si oppongono con forza a nuove costruzioni nell’area isolana del parco (così come, sensatamente, prevede ancora il PUC). La valorizzazione dell’isola deve avvenire sulla base dei principi che hanno ispirato, nel rispetto dell’articolo 9 della Costituzione, il Codice dei beni Culturali, che prevede la protezione del paesaggio al di sopra delle necessità economiche e degli interessi dei singoli.


La Spezia, agosto 2009

L’ARTIGLIE’ - ITALIA NOSTRA - COMITATI SPEZZINI - ARTHENA - COMITATO SALVAGUARDIA DEL GOLFO - POSIDONIA - LIPU - La Spezia -CAMMINAMARE

Per sottoscrivere la petizione, INVIA il tuo NOME, COGNOME ed INDIRIZZO a: isola.palmaria@gmail.com

Ad oggi sono già state raccolte circa 300 firme!

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