lunedì 21 settembre 2009

Scontro Comune-Ambientalisi sui progetti per l'Isola Palmaria


INFUOCATA ASSEMBLEA A PALAZZO CIVICO

Scontro Comune-ambientalisi sui progeti per l'Isola Palmaria.
Il FUTURO dell'isola Palmaria diventa argomento di contenzioso tra il Comune di Porto Venere e le associazioni ambientaliste. In mezzo gli abitanti di un'isola che pur a poche decine di metri dalla costa non è ancora raggiunta dalla rete idrica, dal metano e da un minimo servizio fognario e di gestione dei rifiuti. Ma l'argomento in questione non è la creazione delle tanto attese tubazioni sottomarine o di un depuratore, l'opera pubblica primaria (per Regione e Comune) che l'altra sera è stata presentata agli abitanti ed agli ambientalisti, ormai alla vigilia dell'inizio dei lavori, e il nuovo percorso che dal Terrizzo (in pratica dove arriva il traghetto) giungerà sino a punta Befettuccio, cioè davanti a punta San Pietro.

II progetto rientra nel grande piano di sistemazione ambientale e riqualificazione dell'area, lo stesso programma che in qualità di "opera pubblica" ha permesso l'esproprio e l'abbattimento dello "Scheletrone". II nuovo camminamento, lungo circa 1300 metri, per un investimento complessivo di quasi 1 milione e 800mila euro, prevede la ricostruzione di un sentiero lungo-mare dall'imbarcadero sino al Befettuccio, dove sorgerà un belvedere, ma anche una grande piazza al posto dei ruderi dello "Scheletrone". II sentiero mediamente sarà largo un metro e sessanta centimetri, meno nella parte tra la localita Villa San Giovanni e Punta Secco.
In questo tratto la larghezza varierà dai due metri e mezzo ai quattro metri. Ed proprio in questa tratta che si accentrano le attenzioni degli ambientalisti, in particolare Italia Nostra e la Lipu. "Quel tratto e praticamente una strada hanno spiegato l'altra sera e sarà II primo passo per un intervento in cui vi sara uno sviluppo edilizio dell'isola". A riprova della tesi le associazioni portano in dote alcune pratiche edilizie che però, lo spiega il sindaco Massimo Nardini, non rientrano nel piano di riqualificazione presentato in assemblea.
La più sentita riguarda il "recupero" di alcuni volumi del Condominio Villa San Giovanni (delle tettoie e "superfetazioni") da spostare (con modiflca conseguente del Piano Urbanistico Comunale) in un'altra zona, oltre all'allungamento del pontile antistante la stessa Villa. "Si realizzerebbe così - dice PierPaolo Bracco della Lipu - un edificato su due piani, adibito a struttura ricettivo-turistica". Per i condomini di Villa San Giovanni, rappresentati da Davide Rapallini, quest'opera rientra nel loro diritto a riqualificare il sito eliminando delle brutture ed una copertura in eternit. Legambiente invece appare preoccupata per la realizzazione di una scogliera nell'area di Carlo Alberto che non avrebbe una connotazione naturale.

Polemiche invece da altre 13 associazioni locali che hanno disertato l'incontro perchè non hanno ottenuto accesso allla documentazione e spazi per la discussione.

La Nazione, Alberto Vignali

1 commento:

  1. Leggo i due articoli riportati il 16-9-2009 relativi ai lavori che a breve andrebbero realizzati sulla Palmaria (sito UNESCO e PARCO NATURALE REGIONALE).
    Le varie associazioni ambientaliste, che sottoscrivono la protesta per non essere state ascoltate in fase di elaborazione, ne hanno ampia motivazione poiché anche nell’ UNICA seduta pubblica del 16 agosto con i rappresentanti regionali, il sindaco Nardini ribadì che ormai tutto era stabilito. Sentenziò che al massimo vi sarebbe stato lo spazio per precisare dettagli minimi e solo con associazioni di importanza nazionale (rappresentate in oltre 4 regioni).
    Nessuno spazio invece veniva garantito per le associazioni locali, con buona pace delle promesse elettorali sulla partecipazione degli elettori.
    Inoltre le poche obbiezioni ammissibili dovevano essere presentate solo da tecnici qualificati.
    Poi ieri d’improvviso il colpo di teatro di annunciare nel tardo pomeriggio che la seduta indetta per il giorno successivo, sarebbe stata pubblica e aperta a tutti.
    Un comportamento di tale qualità non può che puntare sulla apparente trasparenza degli atti, ma nei fatti rivela la voglia di non voler comunicare decisioni che coinvolgono l’intera comunità locale, nazionale e internazionale UNESCO.
    Siamo ben lontani dalla versione del sindaco, che accusa le associazioni cui è stato impedito il confronto di “ATTEGGIAMENTO CHE NON FAVORISCE IL CONFRONTO CONSTRUTTIVO E CONFONDE IL SENSO DELLA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA” allo scopo di favorire una “CONFUSIONE AMMINISTRATIVA”
    Perché non si vuole essere trasparenti?
    TUTTA LA ATTIVITà PREANNUNCIATA è DAVVERO NELL’INTERESSE DELLA COMUNITà?

    Portovenere 16-9-2009

    Enrico Pandolfo residente

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